Una strategia etica del business nelle aziende familiari
Intervista a Stefania Padoan, CEO di Padoan Swiss SA e Senior Advisor ALMA in imprenditorialità e family business
Quali riflessioni l’hanno portata ad iscriversi al corso “Certified Board Member (CBM)”?
Sono fondamentalmente una persona curiosa alla continua ricerca di sfide e credo fermamente che la formazione per un imprenditore sia molto importante, non abbia limiti d’età e non debba mai fermarsi. Per quanto riguarda il corso CBM, avevo il desiderio di portare all’interno del CDA delle aziende, del Gruppo Padoan, conoscenze e valori condivisibili. La mia formazione, inoltre, è prevalentemente focalizzata su leggi e normative italiane, ed essendo oggi anche Amministratore dell’azienda Svizzera, ho voluto approfondire il ruolo dei membri del CDA in accordo con la legislazione svizzera. Il corso per membri di CDA mi ha permesso di acquisire importanti competenze e mi ha trasmesso nuovi e importanti stimoli, avvicinandomi ancora maggiormente al territorio e alle sue peculiarità. E’ mia convinzione che un membro di CDA debba conoscere, capire, stimolare, mediare, affrontare ma soprattutto deve essere in grado di decidere e in questo la formazione conta moltissimo.
Quali competenze deve possedere un CdA di un’azienda a conduzione familiare affinché questa rimanga innovativa in un mercato sempre più competitivo?
Il CDA rappresenta l’alta direzione della società e impartisce le direttive necessarie alla corretta gestione, stabilendone l’organizzazione. Il CDA in un’impresa di famiglia ha anche altri compiti che sono essenziali per il buon andamento sia dal punto di vista dell’innovazione che relativamente alla competitività. Nelle imprese familiari di ogni dimensione il rapporto tra imprenditori, che molto spesso sono anche membri di CDA, e collaboratori si connota per un “grado di identificazione” che non è presente in altri tipi di imprese. La responsabilità del CDA è quella di rendere condivise le scelte aziendali, coinvolgendo i dipendenti nei progetti, valorizzando competenze e persone, che sono un bene prezioso. Etica e profitto sono due parole magiche: il membro del CDA contribuisce a porre in essere l’indirizzo etico dell’impresa verso l’interno e l’esterno. L’organizzazione, quindi, costituisce lo “spazio” all’interno del quale si può costruire l’incontro con l’altro e dove tutte le potenzialità umane sono enfatizzate. Lo sforzo è quello di riconoscere che, oggi, le importanti sfide relative a qualità, servizio e creatività, presuppongono il perseguimento di una strategia etica del business. Ciò garantisce la creazione di ricchezza sostenibile e positiva per tutti gli attori coinvolti. In questi nodi risiede l’essenza della responsabilità imprenditoriale contemporanea.
La società Padoan SA ha un profilo internazionale, essendo attiva su diversi mercati. Alla luce di questa consolidata esperienza commerciale, dove individua i punti di forza nel rapporto tra industrie ticinesi e del Nord-Italia e quali aspetti si potrebbero invece migliorare?
L’azienda Padoan, nata nel 1937, negli anni ha proseguito una strategia di prodotto e di mercato basata sull’internazionalizzazione. Tale orientamento ha consentito di creare Padoan Group, realtà internazionale focalizzata su produzione ed esportazione in oltre 50 paesi nel mondo, con 2 sedi produttive, tra cui Padoan Swiss, e due sedi commerciali in Cile e in Germania. Lo slogan da cui vorrei partire è quello che abbiamo adottato fin dall’inizio “Qualità Svizzera e Creatività Italiana”. Qualche tempo fa ho avuto il piacere di essere coinvolta in una tavola rotonda in collaborazione con l’Università dell’Insubria in cui si è affrontato il tema della piazza ticinese e dell’economia del Nord Italia ed inoltre in un ulteriore incontro con Anima Confindustria meccanica si è discusso delle possibilità di crescita dell’industria Italiana in Svizzera. All’interno di questo contesto, non si è mai parlato di delocalizzazione ma bensì di valorizzazione dei particolari distintivi tipici delle due aree, così da acquisire competitività a 360 gradi nel mondo. Nord Italia e Ticino hanno la fortuna di parlare la stessa lingua e ritengo questo aspetto strategicamente importante per qualsiasi tipo di sviluppo. Non mi voglio dilungare su quelli che sono i pro e i contro dei territori del Nord Italia e del Ticino e delle loro imprese che vanno aldilà del mero risparmio fiscale. Credo che la cooperazione possa essere ottimale proprio per la creatività e il “modo di fare impresa” nel Nord Italia, focalizzandosi su flessibilità e burocrazia snella di cui possono fruire le aziende Ticinesi.
I punti da migliorare sono in particolare relativi al coraggio da parte delle industrie italiane a svilupparsi in Ticino, con maggiore apertura da parte delle aziende ticinesi.
(L’edizione 2022 del corso “Certified Board Member” è in fase di programmazione. Per maggiori informazioni e pre-iscrizioni scrivere a: ainghirami@alma-impact.ch)